Eminenza, Eccellenze, cari amici,
Condivido alcuni dati sulla situazione demografica italiana relativamente al 2021 che non sono stati ancora resi pubblici, ma che il Presidente dell’Istat, prof. Giancarlo Blangiardo, mi ha autorizzato a comunicare in questo incontro.
Nel 2021 la discesa sotto i 400 mila nati annui è certa.
Si tratta di un record ancora una volta al ribasso nella storia dell’Italia moderna, dall’unificazione del 1861.
Circa 710mila morti nel 2020 fanno sì che il saldo naturale sia negativo per oltre 300 mila unità.
La popolazione italiana scende così sotto i 59 milioni: in meno di un decennio abbiamo perso quasi 1,5 milioni di abitanti.
Cresce il numero dei i “grandi anziani” e degli anziani soli.
Possiamo aggiungere che nel 2020 la pandemia ha indotto molte persone a rinviare o rinunciare alle nozze e così i matrimoni celebrati in Italia sono stati 96.841, il 47,4% in meno rispetto al 2019 con un -67,9% per le nozze con rito religioso e un -52,3% per i primi matrimoni.
Questo il quadro ed è un quadro tremendo in prospettiva. Tuttavia gli esperti sostengono che il trend negativo non sia irrimediabile, ma ci possa essere una graduale inversione di rotta, se naturalmente verranno presi provvedimenti legislativi adeguati, che pongano la natalità e la famiglia al centro del bene comune e dell’interesse nazionale, e fermo restando che ogni iniziativa politica non sarà sufficiente se non sarà accompagnata da una profonda controrivoluzione culturale.