Era il 2013 e Papa Francesco pronunciava queste parole:
“Nessuno di noi può dire: ma io non c’entro, sono loro che governano. No- Io sono responsabile del loro governo e devo fare del mio meglio perché loro governino bene, partecipando alla politica come posso. La politica, dice la Dottrina Sociale della Chiesa, è una delle più alte forme della carità, perché è servire il bene comune. E io non posso lavarmene le mani: ciascuno di noi deve fare qualcosa.”
Dunque, dalla responsabilità e dalla passione per il bene comune nasce il percorso che ci ha condotti qui oggi, impegnati tutti a porre la persona umana concretamente al centro delle leggi, nonchè delle prassi.
Ci ha animati la voglia di trovare un momento di dialogo, di confronto, di dibattito tra noi e con le tante persone che in questi due anni di esperienza condivisa, hanno saputo valorizzare i diversi percorsi di formazione.
Nella consapevolezza, come ci ricorda sempre Domenico che “diamo il meglio di noi stessi con grande impegno e con grande generosità, poi mettiamo tutto nelle Mani di chi ci guida e sicuramente i frutti saranno abbondanti”.
Ci muoviamo in un quadro sociale complesso e in un orizzonte politico di appartenenza indebolito,di frammentazioni, di derive qualunquiste che spesso prendono derive di esasperato individualismo.
È urgente pertanto rigenerare una proposta condivisa, antropologicamente forte nella speranza di tutti.
La novità, che tanti si aspettano, può essere frutto di un libero confronto, non autoreferenziale ma che faccia incontrare l’insieme dei percorsi che sono oggi in movimento, delle competenze e delle buone pratiche, delle persone che si interrogano sulla visione di democrazia e di uguaglianza.
Abbiamo il desiderio di testimoniare “SUI TETTI”, l’impegno politico, il fatto che, come diceva Pio XI e ripreso da tutti i Pontefici. “Tutti i cristiani sono invitati a impegnarsi politicamente”. La politica è “la più alta forma di carità, seconda sola alla carità religiosa verso Dio”.
Insomma: un rinnovato impegno al quale non possiamo, non vogliamo, non dobbiamo sottrarci, assumendoci direttamente le responsabilità quali laici che vivono NEL mondo imparando con lo sguardo più ragionevole e più interessante di quello DEL mondo come avremo la fortuna anzi, diciamocelo, la GRAZIA di imparare dall’intervento del Segretario di Stato S.E. Card. Pietro Parolin.