Sulla droga occorre imitare le campagne contro il tabacco: in questo modo si fa adeguata sensibilizzazione, anche contro i troppi messaggi fuorvianti e buonisti”. Queste le parole dell’ l’avvocato Domenico Menorello, neo componente del Comitato Nazionale di Bioetica. Che è il coordinatore del movimento ‘Ditelo sui tetti‘, network associativo con più di 90 membri nato nel 2018.
Osserva Menorello: “La conferenza di Lisbona a cui ha partecipato anche il Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, Alfredo Mantovano, ha messo in luce tra le altre cose che nella lotta alla droga contano anche i metodi con cui si combatte questa piaga sociale: ovvero taluni messaggi fuorvianti sulla scarsa dipendenza contribuiscono a non sollevare adeguatamente il problema. Soprattutto tra i più giovani”.
“Il no alla legalizzazione resta la stella polare”
Pertanto, spiega il neo componente del Comitato nazionale di bioetica di FdI, “il no alla legalizzazione di certe sostanze deve restare stella polare. Nella consapevolezza che una minore pericolosità della cannabis rispetto ad altre piante e sostanze, non solo rispetto all’eroina ma addirittura rispetto a nicotina e alcol che sono già legali e che creano molti più danni alla salute e alla società, rappresenta una fake news. Lo dimostra – conclude- il caso del GHB, l’acido γ-idrossibutirrico, mediaticamente noto come droga dello stupro. E soprattutto non si faccia credere ai giovani che fuggire dalla realtà sia un bene”.
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