Prende avvio una amicizia operosa tra il sindacato cattolico e il network di circa cento associazioni “Ditelo sui tetti”, che puntano a percorrere assieme un tratto di strada che prevede tappe sociali molto significative: i temi legati alla maternità, le policies per la famiglia, il welfare aziendale, la partecipazione die lavoratori alle politiche, la libertà educativa. L’intervento del portavoce del forum.
Alimentare una piattaforma (orizzontale e verticale) di temi con cui avviare la ricerca delle ragioni che consentano la centralità della persona in ogni circostanza di vita, e farlo nella declinazione della dottrina sociale cristiana al fine di gettare le basi per una “amicizia” operosa. Questa la traccia seguita nel meeting informale di qualche giorno fa tra il network di circa cento associativo “Ditelo sui tetti” e la Cisl che, sulla base di una libera condivisione di alcune linee di azioni, hanno deciso di incontrarsi per riflettere su come impostare una reciproca conoscenza, in virtù di una comunanza ideale, piacevolmente già risuonata al Festival dell’ “umano tutto intero” di giugno e al Meeting di Rimini di agosto.
Le sfide che la contingenza mediatica pone all’attenzione generale spesso propongono soluzioni generate da una neo-antropologia iper-individualista, che connette il valore della persona solo alla autodeterminazione, dunque in pratica, alla performance e al successo. Questa dilagante concezione dell’uomo condiziona tutti alle sue più gravi conseguenze, quali l’indifferenza alle fragilità e l’ostilità alle relazioni nonché alle relative responsabilità verso gli altri. Per questo, si fa tanta fatica a ottenere che anche le scelte pubbliche indichino come “bene” la tutela della vita specie quando è piccola, nascente, debole, malata, sola, apparentemente “inutile”, così come al centro di tanti segmenti dell’ordinamento, quale ad esempio quello fiscale, permane una “monade”, mai una “relazione”, a partire dal nucleo familiare.
In questo contesto, diventa un avvenimento ogni incontro con chi non si arrende e cerca sinceramente, innanzitutto per sé stesso, di comprendere quale concezione dell’umano sia più corrispondente al cuore di ciascuno, a quella sete di senso, bellezza, pienezza che alimenta la speranza soprattutto nelle circostanze più deboli e rende le relazioni moltiplicatori di conforto e tenacia. Quindi il cantiere per “porre tutta la persona al centro”, per servire “l’umano tutto intero” diviene uno spazio sempre più grande, in cui le forze e le diverse sensibilità in ambienti ampi possono moltiplicare gli incontri e la cooperazione reciproca.
Così, ferme restando le libere iniziative di ciascuna associazione, il vivace confronto, alimentato da esperienze vere, che si immischiano nel concreto con le necessità più importanti delle persone, ha fatto emergere l’interessante possibilità di significativi piani di collaborazione, che tentino di declinare, in termini di ragioni e proposte, il comune ideale antropologico in mappe di lavoro comune, quali:
la tutela della maternità, delle genitorialità e della famiglia, con particolare riguardo ai luoghi di lavoro, esplorando ogni ipotesi di sostegno sussidiario alla genitorialità e ai figli;
la tutela delle fragilità, promuovendo una attenzione operosa di compagnia e cura nelle crescenti situazioni di solitudine, malattia, disabilità, emarginazione;
l’educazione, per riformare il rapporto tra scuola, famiglia e mondo del lavoro, favorendo in questo senso il merito e una formazione che valorizzi davvero la collaborazione con le imprese;
l’educazione alla sussidiarietà, per una maggiore conoscenza di contenuti della dottrina sociale.
Più in generale, CISL e il network di associazioni “Ditelo sui tetti” sosterranno, per darvi nuovo slancio, il campo dell’impegno sociale e culturale, come dimensione permanente di incontro, sinergia e collaborazione delle “formazioni sociali”, che traendo linfa dalla diretta esperienza di presenza nella società italiana, possano cercare occasioni strategiche di unità per offrire ai decisori politici proposte per riforme che sostengano più integralmente ciascuna persona e le comunità, quali sono i non pochi contenuti offerti dal network per la prossima legge di bilancio e, soprattutto, la strategica proposta del sindacato di Giulio Pastore di una legge che attui, finalmente, quella partecipazione dei lavoratori alla vita della propria azienda, prefigurata dall’ancora (non a caso) inattuato art. 46 della Costituzione.
da: Formiche
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