Il Network Ditelo Sui Tetti accoglie con favore la notizia della firma da parte del ministro Giuseppe Valditara di due decreti che prevedono uno stanziamento complessivo di 750 milioni di euro a favore del sistema pubblico di istruzione paritaria – affermano Domenico Menorello, coordinatore, ed Elena Fruganti, referente Educazione – Oltre 163 milioni saranno destinati agli studenti con disabilità, anche se non saranno sufficienti a coprire l’intero costo delle docenze di Sostegno necessarie, è comunque un segnale di attenzione per superare una odiosa discriminazione, che ci auguriamo sarà presto annullata. Più di 200 milioni andranno alle scuole primarie, tramite convenzione, e circa 300 milioni, anche grazie all’incremento di 90 milioni deciso lo scorso anno, andranno alle scuole dell’Infanzia, occorre ricordare che tali scuole sopperiscono ad una carenza cronica delle scuole statali, assolvendo ad un servizio essenziale, anche di valorore sociale, per le famiglie. Resta ben poco per gli altri ordini e gradi.
Apprezziamo – proseguono nella nota Menorello e Fruganti – lo sforzo del ministro di incrementare ogni anno il fondo per le scuole paritarie, 50 milioni in più per gli studenti con disabilità quest’anno, perché significa fare passi avanti verso un sitema di istruzione più plurale, ma le difficoltà delle paritarie restano. Infatti, a fronte del costo medio annuo a studente di 7.000 euro, stimato dal MIM, le scuole paritarie riceveranno quest’anno mediamente circa 700 euro a studente, la differenza sarà coperta dalle rette pagate dalle famiglie. È evidente che il sistema è iniquo, poiché la scuola pubblica è fondata su due pilastri, statale e paritario, ma c’è una notevole differenza di impegno dello Stato a sostegno dei due settori. A fronte di tali dati, non si comprendono le resistenze culturali che ancora ritengono le scuole paritarie antagoniste delle statali, visto che ogni studente inserito nel sistema paritario rappresenta un risparmio per lo Stato.
Il Network Ditelo sui tetti sostiene ormai da tempo che la Costituzione prevede all’articolo 30 il diritto-dovere dei genitori di istruire i figli, quindi è in capo alle famiglie la responsabilità della scelta dell’istituto scolastico che meglio risponda con il suo progetto educativo alle loro esigenze. Purtroppo, visto il costo delle rette, la libertà di scelta è ancora riservata a chi può permettersela. È evidente che non sarà a breve termine una equiparazione, perché lo Stato ricava tra le pieghe di bilancio gli aumenti annui di stanziamento. Il mancato aumento del contributo diretto alle scuole impedisce possibili riduzioni di rette per le famiglie, quindi la sola vera soluzione, sarebbe intervenire con una dote scuola, che ogni famiglia possa gestire liberamente scegliendo l’istituto scolastico più idoneo all’istruzione dei propri figli, o una deducibilità integrale delle rette. Sosteniamo – concludono nella nota – lo sforzo del ministro Valditara, auspicando che possa proseguire con l’appoggio di tutta la maggioranza nella direzione che sta perseguendo.