FINE VITA, MENORELLO (SUI TETTI): “LA REGIONE CAMPANIA VUOL SEGUIRE GLI ERRORI DELLA TOSCANA? CIOÈ, DAL FONDO DELLA CLASSIFICA NAZIONALE SULLE PALLIATIVE, VUOLE RECUPERARE ASSICURANDO LA MORTE AI MALATI IN 27 GIORNI …?”

Roma, 28 marzo 2025 – “La Campania è fra le peggiori regione italiane per le cure palliative, ciononostante vorrebbe comunque emulare la forzatura costituzionale della Toscana con una legge sul fine vita (n. 352/24): si tratta di un grande controsenso, su cui di deve aprire una urgente riflessione di merito”. 

Così l’avv. Domenico Menorello, portavoce del network associativo ‘Ditelo Sui tetti’ che osserva: “Appare in questa vicenda molto sottile il confine tra l’affermata (e totalmente errata) esigenza di dotarsi di uno strumento normativo senza competenze e la foga di essere presenti nel dibattito politico, forse a causa della vicinanza di scadenze elettorali. Ciò che ha annunciato la Regione Campania si presta a macroscopiche critiche oggettive. In primis sul territorio campano hanno perfino chiuso reparti dedicati alla terapia del dolore, certificando come alcuni malati siano considerati di serie B, in virtù del fatto che proprio la Campania è tra le Regioni italiane con la più bassa offerta di posti letto. Con questa premessa, ed è il secondo elemento critico, appare ancora più evidente che un’istituzione che di fatto umilia i propri pazienti terminali, non possa pretendere di essere poi credibile quando annuncia una (comunque errata) legge sul fine vita”.

“La Campania si candida a un record triste e grave, che va fermato – prosegue Menorello – Le cure palliative regionali, secondo i dati raccolti dal relativo Osservatorio, riescono a raggiungere appena il 25% circa del fabbisogno. Eppure, la Campania risulta l’unica regione che non ha nemmeno proposto un piano di potenziamento della rete di terapie del dolore, nonostante l’art. 1, c. 83, della legge 197/2022 preveda questo obbligo per tutte le regioni tutti gli anni e nonostante questa stessa disposzione prescriva che le regioni che trascurino questo dovere non ricevano nemmeno i finanziamenti ordinari per la sanità. A fronte di un così imbarazzante disimpegno nella cura del dolore dei propri cittadini, la Campania ha addirittura annunciato di voler procedere verso una rapida approvazione della proposta di legge regionale n.. 352/24, che obbligherebbe gli ospedali pubblici campani a procurare la morte a malati che la chiedano in soli 27 giorni! <Caro malato, ti lascio nel dolore, ma se vuoi recupero perché tu te ne vada velocemente…>: questo il messaggio devastante che ne sta emergendo – prosegue il coordinatore del network cattolico – Un messaggio troppo grave di abbandono della fragilità e di scarto dei deboli, di fronte al quale vorremmo vedere tutti impegnati perché le istituzioni vocate alla salute non abdichino dal ruolo proprio, trasformandosi nell’opposto”.

E conclude: “Può la Campania sottrarsi agli obblighi, ribaditi reiteratamente dalla Corte costituzionale, di assicurare a tutti il diritto essenziale alle cure del dolore degli ammalati gravi, invece favorendone la morte? In Campania non siamo solo di fronte all’ennesima forzatura incostituzionale di un inedito e impossibile ‘federalismo della cura e della vita’, ma addirittura a un deliberato diniego dello scopo stesso del Servizio Sanitario, rispetto al quale rivolgiamo un appello a tutti i player politici perché ciò non avvenga”.

Della gravissima situazione delle terapie del dolore in Campania e delle insuperabili criticità della proposta di legge regionale per il suicidio assititito si è ampiamente parlato a un seminario promosso a Napoli il 28 marzo 2025 dal Movimento per la Vita, dal Forum sociosanitario, dal network Ditelo sui tetti, da Alleanza Cattolica, dal Centro Studi Livatino, dall’ass. Cristiani in Cammini e dai Medici Cattolici (AMCI), cui hanno partecipato Lucio Romano, coord. Osservatorio bioetica Diocesi di Napoli, Mario Di Costanzo, delegato arcivescovile per la cultura della diocesi di Napoli, Antonio Falcone, vicepresidente naz. AMCI, Domenico Menorello, coord. Network “Ditelo sui tetti” e membro CNB; Domenico Airoma, v.pres. Centro Studi Livatino, Marcello Ricciuti, direttore UOC “cure palliative” ospedale di Potenza, membro CNB, con i saluti di Fabio Mangione, superiore arciconfraternita della S. Croce, di Maurizio Guida, presidente Federvita Campania, di Stefania Brancaccio, v. pres. UCID e di Aldo Bovo, presidente Forum socio sanitario, per la moderazione di Paola Mancini, presidente Movimento per la Vita di Napoli.