Dobbiamo dire con chiarezza e con l’autorevolezza degli studi che la droga, qualunque droga fa male soprattutto ai giovani di cui altera il percorso di maturazione cerebrale e inficia le capacità intellettive, ponendo una serie ipoteca sul loro futuro.
Dobbiamo denunciare come medici, padri e politici lo stretto legame tra malattia psichiatrica e dipendenza da stupefacenti.
Ricordiamo che in Parlamento vi è una proposta che ha già ottenuto il via libera al testo unificato l’8 settembre 21 e precisamente il PDL LICATINI ed altri: “Introduzione dell’articolo 75-ter del testo unico delle leggi in materia di disciplina degli stupefacenti e sostanze psicotrope, prevenzione, cura e riabilitazione dei relativi stati di tossicodipendenza, di cui al decreto del Presidente della Repubblica 9 ottobre 1990, n. 309, in materia di produzione e detenzione di cannabis per uso personale”
L’intergruppo parlamentare per la legalizzazione della cannabis conta 218 parlamentari. Forse il miraggio di un voto giovanile e la possibilità di selfie con influencer di grido ne gonfia le vele.
Ma cosa diranno ai nostri giovani? Che stordirsi e poi perdere gusto e passione per la vita è normale? Perché l’apatia, la indifferenza emotiva, il rallentamento delle capacità di giudizio ed un ottundimento del senso morale sono conseguenze biologiche , dovute all’effetto sul cervello dei giovani . Che già oggi tra i 17 e i 19 l’anno provata nel 26%.
E , come dice il procuratore Gratteri, uno stato democratico non può dare la droga liberamente. Del fatto che si favoriscono le mafie rimandiamo alle analisi del Dr. Gratteri e della Direzione Generale Antimafia.
Oggi è comunque innegabile che patologia da dipendenza o abuso di sostanze stupefacenti sia collegato e che si alimenti.
Tra i vari studi, quello dell’ECA ha coinvolto più di 20.000 pazienti dimostrano inconfutabilmente l’elevatissima probabilità che i pazienti psichiatrici hanno di sviluppare tossicodipendenza e, specularmente, l’altrettanto alta probabilità dei pazienti tossicodipendenti di sviluppare un disturbo mentale.
Un adulto su quattro con un disturbo mentale evidenzia anche un disturbo da uso di sostanze, due su quattro tra gli adolescenti. Sei persone su dieci che abusano di alcol e droghe hanno anche un disturbo mentale. Dal 25% al 60% delle persone che hanno un disturbo mentale hanno anche una dipendenza da sostanze.
Negli Stati Uniti circa 7,6 milioni di soggetti adulti hanno avuto contemporaneamente un disturbo mentale e un disturbo da uso di sostanze, questo nel 2013. Più del 55% delle persone con doppia diagnosi non ricevono alcun trattamento. Tra tutte le persone che ricevono un trattamento per l’abuso di sostanze solo il 7% riceve una cura sia per il disturbo da uso di sostanze che per i disturbi mentali. Otto sottopopolazioni con problemi di doppia diagnosi sono sottorappresentate in letteratura: gli adolescenti, le donne, le minoranze etniche, le persone con basso status socioeconomico, considerata antologia mentale, coinvolte nel penale, senza fissa dimora, con disabilità intellettive.
La prevalenza di qualunque disturbo da uso di sostanze è del 41,7% (Droghe illecite: 27,7% cannabis uso di stimolanti 7,3%). Le persone con SUD-Substance Use Disorder hanno un’età più precoce di insorgenza della schizofrenia. Sono pazienti ad alto rischio; l’abuso di sostanze è un potente fattore di rischio per il comportamento suicidario. Il rapporto con il suicidio è stato statisticamente dimostrato in almeno il 25% dei casi.
I soggetti che abusano di sostanze sono 12 volte più a rischio di suicidio rispetto alla popolazione generale. Le condotte di abuso sono un potente fattore di rischio soprattutto se associate ad altri disturbi. In tali casi la comorbilità si riscontra facilmente nel 90 – 95% dei casi. Diversi studi stimano un tasso di suicidi tra i cocainomani pari al 39%. Più del 60% delle persone che si suicidano prima dei trent’anni sono tossico dipendenti. Nel 14% dei suicidi oltre i quarant’anni sono documentabili problemi tossico correlati. Le persone che hanno una malattia mentale sono più suscettibili a dipendenza.
Per questi motivi va fermato l’iter di approvazione del Pdl Licatini ed altri ed altri. Per questo è sensato anche l’atto della Conferenza Stato regioni del 12 gennaio che di fatto rende illegale anche il prodotto venduto nei cosiddetti negozi Cannabis Light.