SCEGLIERE IL «NOI» CONTRO LA CULTURA (E LE LEGGI) DELLO SCARTO

“Sui tetti” del… 25 settembre 2022

Ecco l’Agenda (con dieci priorità e una “scelta”) che il network “Ditelo sui tetti” offre a ciascuna forza politica, come contributo di dialogo con tutti sul bene comune verso la prossima legislatura.

 

Una “scelta”, innanzitutto

Da alcuni anni, oltre ottanta associazioni -che partecipano al network “Ditelo sui tetti (Mt 10,27), promotore del convegno romano del 9 marzo scorso e di oltre quaranta iniziative condivise sull’intero territorio nazionale (cfr. www.suitetti.org)- documentano l’esistenza di una pretesa dei poteri legislativo e giudiziario di influenzare la concezione dell’umano. “In definitiva –spiegava Carlo Casini già nel 2007 a proposito delle questioni emergenti da essenziali scelte legislative- la «questione antropologica» si riduce a un solo punto: stabilire se l’uomo sia sempre uomo a pieno titolo”. Infatti, specie negli anni più recenti molte decisioni legislative hanno assunto il dogma di una assoluta “autodeterminazione” come unico paradigma di valore della persona, che viene così concepita come monade isolata e autoreferenziale. La scelta del legislatore verso tale opzione antropologica individualista ha implicato 1) che quando la fragilità, la debolezza, la malattia o l’insuccesso colpiscono l’“autonomia”, il valore della persona viene meno e può essere “scartata” per mano delle stesse istituzioni pubbliche; 2) che, disconoscendo la dimensione relazionale, si erge quale unico possibile punto d’ordine lo Stato e va affermandosi un acceso neocentralismo soffocante i corpi sociali.

Vi è, tuttavia, una diversa opzione antropologica: quella costituzionale, in cui la persona è concepita come tensione ad altro da sé, in cui “ogni capello del capo è contato” e in cui in ogni circostanza di vita, specie se fragile, si afferma “sempre un uomo a pieno titolo”, che si sviluppa anche e soprattutto in quella dimensione relazionale protagonista dell’art. 2 della Costituzione.

Crediamo che i deputati e i senatori che interpreteranno la XIX legislatura debbano avere innanzitutto coscienza della ineludibilità di questa scelta di fondo, sottesa a ogni voto in aula:

la persona ha sempre valore assoluto oppure è a dignità variabile?

 

Una Agenda per la rinascita di un “noi”, contro lo “scarto”

Riteniamo che la scelta costituzionale sia la più ragionevole e adeguata all’umano, proprio e soprattutto nelle gravissime difficoltà che, in particolare, la pandemia e la guerra causano alla popolazione italiana. Nella speranza che il prossimo Legislatore creda fattivamente nel “noi”, le associazioni hanno elaborato una propria dettagliata “agenda” -cui si rinvia- di provvedimenti normativi e di governo che si propongono a tutti i candidati e a tutte le forze politiche, sottolineando le seguenti priorità, sulle quali chiedono l’assunzione di un impegno di concretizzazione fin dall’avvio della Legislatura:

1) contrastare il baratro demografico, eclatante conseguenza di un individualismo esasperato, con un divario fra le nascite e le morti, che nel 2021 ha superato le 300.000 unità. Urgono interventi non una tantum, bensì stabili, che valorizzino le comunità familiari e relazionali ove può avvenire la vita nascente, quali: rifondare il fisco attorno al “noi familiare” e alla maternità, concedere un credito urbanistico per ciascun figlio e un credito d’imposta per i soggetti (consumatori o esercenti imprese, arti o professioni) che si avvalgano di servizi prestati o beni ceduti da professioniste o imprenditrici madri di figli piccoli; rendere strutturale il bonus fiscale per le babysitter quale quello già introdotto in via temporanea durante la pandemia, rivedere l’assegno unico universale, subito sganciandone la parametrazione dell’importo dall’ISEE, così penalizzante per le famiglie con figli, ricostruire la disciplina lavoristica per rendere vantaggioso per datori di lavoro e clienti il lavoro svolto da madri di figli piccoli, per es. prevedendone una “superdeduzione” del relativo costo;

2) proteggere la maternità e la vita anche rendendo effettiva la prevenzione dell’aborto, come previsto dalla legge 194, con strutture e mezzi che prospettino concrete alternative all’i.v.g., ad es. aprendo al 3° settore la rivisitazione dei consultori prevista dal PNRR e fermando la banalizzazione della stessa i.v.g., che lascia sola la donna come accade nella domiciliarizzazione dell’aborto chimico introdotta con circolare ministeriale nel prevalente silenzio delle Regioni o nella permessa libera vendita di pillole abortive per le minori, al di fuori di qualsiasi controllo medico;

3) evitare l’aggiramento del divieto di maternità surrogata, nell’interesse del nascituro, che non è un oggetto negoziabile, e della donna, il cui corpo non può essere una mera “cosa” da affittare e schiavizzare;

4) allontanare l’ideologia iper-relativista e contro la dimensione femminile del gender dagli ambiti educativi e formativi, nella convinzione che essere maschi o femmine non dipende dall’auto-percezione che ciascuno ha di sé stesso e che la migliore crescita di un bambino è assicurata rispettando quella “naturale” complementarietà delle figure materna e paterna richiamata dall’art. 29 della Costituzione;

5) garantire cure e assistenza continuative e “H 24” ai disabili e ai malati gravi: col finanziamento delle cure palliative, ancora ben lontano dal minimo necessario previsto dalla legge n. 38/2010 e dalla sentenza della Consulta 242/19; con la diffusione “H24” dell’assistenza domiciliare; con l’organica disciplina dei caregiver; con tutto ciò che permette di arginare la richiesta e l’offerta di morte, quale disumana risposta alla sofferenza;

6) rendere centrali i più deboli e le periferie italiane, valorizzando le comunità che si fanno prossimo, per intercettare bisogni nascosti e considerare realmente quelli conclamati all’interno di relazioni umane, che vanno considerate come la prima risorsa, nonché abbandonando il binario morto dell’assistenzialismo, per scommettere sulla persona con percorsi formativi e un ben più convinto sostegno alla ricerca di occupazione, adeguando gli standard delle “politiche attive del lavoro” ai parametri europei;

7) rafforzare la prevenzione da ogni dipendenza, dagli stupefacenti al gioco d’azzardo, che emarginano persone deboli verso dimensioni irreali di disperata solitudine, stroncando i traffici di stupefacenti e promuovendo una informazione capillare sui danni esistenziali e fisici degli stessi;

8) arrivare, senza se e senza ma, alla piena libertà di educazione, leva imprescindibile per lo sviluppo di ogni giovane grazie alla attenta passione ideale di altri che si prendono globale cura di lui, eliminando le ingiuste differenze di accesso alle scuole paritarie, nonché le ingiustificabili discriminazioni che continuano a caratterizzare le misure a favore della popolazione scolastica;

9) inaugurare una nuova stagione di sussidiarietà, invece gravemente dimenticata con una continua esclusione del “noi” dei corpi intermedi e del mondo associativo dalle azioni per lo sviluppo e l’occupazione. In tal senso urge subito una ristrutturazione del metodo con cui perseguire i pregevoli obiettivi del PNRR, che vanno declinati anche coinvolgendo il mondo imprenditoriale e del terzo settore, almeno nei comparti delle infrastrutture, della promozione dell’occupazione (lavoro), della sanità, della formazione e del welfare.

10) Un’Italia propulsiva in Europa a difesa della pace e della vita, affinché: nella tragedia ucraina, si sostenga con l’UE e con l’Alleanza atlantica, il rispetto del diritto internazionale rafforzando le iniziative per giungere urgentemente a una tregua e alla pace; siano inseriti il diritto alla protezione della vita nella Carta dei diritti UE e l’obiettivo della piena occupazione nello Statuto della BCE; sia dato seguito all’impegno a promuovere il disarmo nucleare, in conformità dell’articolo VI del TNP e siano inseriti i programmi a tutela della famiglia nell’ambito delle politiche sociali dell’UE.

Siamo dunque a disposizione di ogni candidato o lista vogliano dialogare sulle ragioni e sulle proposte dell’Agenda che alleghiamo, in incontri dedicati o nei momenti pubblico che verranno promossi nelle piazze e “sui tetti” d’Italia.

 

QUI A QUESTO LINK I NOSTRI PUNTI DI AGENDA

1 commento su “SCEGLIERE IL «NOI» CONTRO LA CULTURA (E LE LEGGI) DELLO SCARTO”

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