LETTERA APERTA A MONS. GEORGE BÄTZING

Eccellenza reverendissima Mons. George Bätzing,

anche noi laici, fedeli della Chiesa Cattolica in forza del battesimo di Cristo che ci rende partecipi del “popolo di Dio”, intendiamo esprimere a Lei e, tramite Lei, a tutti i partecipanti al Sinodo attualmente in corso in Germania, la nostra viva preoccupazione per come il Sinodo stesso sta procedendo, secondo quanto riferiscono alcuni autorevoli partecipanti. La nostra grande preoccupazione, che si basa su dati oggettivi, a prescindere dalle intenzioni personali dei protagonisti del Sinodo, ha molte ragioni. Ci permettiamo di elencarne alcune.

1) L’aspetto più grave che si profila dall’andamento del Sinodo tedesco è quello che riguarda la possibile e molto probabile rottura dell’unità nella stessa Chiesa Cattolica. Noi siamo impressionati dal fatto che nell’estrema preghiera di Gesù, prima di essere arrestato e ucciso dal “mondo”, Egli ha pregato, come ci testimonia S. Giovanni nel capitolo XVII del suo Vangelo, per una sola cosa e cioè per l’unità dei cristiani, perché solo con la testimonianza della nostra unità, ha detto, il mondo si convertirà. L’unità dei cristiani è la vera testimonianza che dobbiamo proporre, più che la scaltrezza “mondana” delle nostre analisi. Ebbene, sono vari i segni che portano a dirci che le conclusioni a cui il Sinodo intende testardamente arrivare produrranno gravi spaccature nel corpo Santo della Chiesa, che il Credo definisce Una, Santa, Cattolica e Apostolica. Innanzi tutto UNA. La Chiesa Cattolica è UNA e questo è il suo fascino e la sua credibilità; non ci sono tante Chiese cattoliche. Per questa stessa preoccupazione, Papa San Gregorio II inviò proprio in Germania San Bonifacio per aiutare la Chiesa ad essere UNA, con il pensiero e con il cuore.

2) Noi laici, che viviamo quotidianamente in mezzo al mondo, già conosciamo i problemi che stanno sconvolgendo la nostra epoca. Già conosciamo il delirio ideologico da cui molta parte dei nostri fratelli e delle nostre sorelle viene affascinata per il desiderio di porsi al posto di Dio, ribaltando tutte le evidenze che nascono dal cuore di ogni essere umano. Già conosciamo gli errori che stanno rendendo così difficile la vita in questo periodo. Sinceramente, non abbiamo bisogno che un Sinodo ci ripeta le analisi sulla situazione attuale. Noi ci aspettiamo, da un Sinodo “cattolico”, che esso accresca la chiarezza e la certezza con cui impegnarci in questo mondo. I lavori del Sinodo tedesco, così come vengono resi pubblici dagli stessi Pastori, stanno aumentando la confusione tra i fedeli, il che, a lungo andare, produrrà sempre maggiore indifferenza e allontanamento dalla comunità ecclesiale. Compito di una assemblea ecclesiastica è quello di confermarci nella fede, non di indebolirci. Il Sinodo appare concentrato sulla preoccupazione di fissare nuove “regole” per riformare la Chiesa. Noi vi chiediamo di approfondire l’aspetto ontologico che riguarda la persona stessa di Cristo, perché l’esperienza della nostra conversione al cristianesimo ci dice che solo l’amicizia con Cristo cambia veramente il mondo e la Chiesa, non la moltiplicazione delle regole, che riducono il Cristianesimo ad etica e che non la fanno più essere una vita “nuova”.

3) Abbiamo l’impressione che il Sinodo tedesco stia vivendo la tentazione di cedere alle mode correnti, che, tra l’altro, hanno una durata sempre più breve. Noi siamo nel mondo, ma non siamo del mondo e dobbiamo essere aiutati a rafforzare la nostra fede, insieme alla nostra carità, alla nostra cultura, alla nostra missione ed alla nostra presenza non equivoca nella società. Crediamo che sia illusorio pensare che un cedimento dottrinale possa produrre una maggiore presenza dei fedeli nelle nostre comunità, per il solo fatto che la Chiesa si rende più arrendevole. Se diventa più arrendevole, la Chiesa diventa anche più insignificante. Anche chi è lontano dalla Chiesa ha bisogno di vedere che alcuni punti saldi permangono, perché è solo con i punti fermi che ci si può confrontare. Del resto, basterebbe guardare ai “santi” che anche oggi lo Spirito ci manda. Il proliferare dei “movimenti” ha dimostrato che non occorre affatto cambiare le “regole” di Santa Madre Chiesa per poter parlare di Cristo agli uomini e alle donne dei nostri tempi. Tante recenti esperienze ci hanno testimoniato che, per aiutare la conversione delle persone, come è capitato a noi, non occorre cambiare la dottrina, ma occorre chiamare ad una vita nuova, lungo la quale la dottrina può essere spiegata e spiegata credendoci. Constatiamo, invece, che troppi cattolici preferiscono assecondare dottrinalmente i “capricci” dell’uomo ideologico moderno, sperando, così, di rendere più accettabile il Cristianesimo: ci pare una pia illusione, come dimostra, per esempio, ciò che è avvenuto tra i cristiani che vivono in Gran Bretagna.

4) Abbiamo l’impressione che, nella sostanza, molti partecipanti al Sinodo della Chiesa che vive in Germania abbiano vergogna di testimoniare Cristo per quello che è ed allora lo si vorrebbe “trasformare” in qualcosa che si crede, erroneamente, più appetibile. Gesù stesso ha previsto che ciò possa accadere, ma ha aggiunto che anche Lui si vergognerà di chi si è vergognato.

In sostanza, Eminenza, imploriamo il Sinodo di Germania affinché non abbia a produrre ciò che noi temiamo.

Per quanto ci riguarda, pregheremo intensamente San Bonifacio, “Apostolo della Germania”, perché le nostre preoccupazioni non diventino realtà.

Ci siamo permessi questa lettera, spinti dall’amore e dalla stima per Santa Madre Chiesa, che ci ha risvegliato, con la sua santa storia, a nuova vita. Distinti e rispettosi ossequi.

Milano, 30 luglio 2022.

Qui la traduzione in tedesco.