La Fondazione Toniolo di Verona ha chiesto al network associativo “Ditelo sui tetti” di collaborare per un confronto con più candidati alle elezioni politiche, anche considerando gli obiettivi e le priorità indicate nell’Agenda.
Così, forse per la prima volta in Italia, il 14 settembre 2022, in una affollatissima sala diocesana, si è svolto un dialogo nel merito di questioni concrete con sei rappresentanti di forze politiche diverse, con un bel tono di reciproco rispetto acceso dalla passione delle convinzioni espresse da ciascuno. Ma, finalmente, pochi slogan, pochi luoghi comuni, per un tentativo di ognuno dei presenti di rispondere con le proprie ragioni alle quattro questioni proposte.
Ecco, in particolare, la domanda che Mattia Fusina, dell’associazione veronese “Vivere salendo”; dall’inizio parte attiva del nostro network, ha posto: “Ci sono questioni antropologiche sulle quali si registra negli ultimi anni un forte interventismo del Parlamento, quasi con la pretesa di entrare nelle convinzioni ideali di ciascuna persona. Ad esempio, sul tema del fine vita sul quale vi chiediamo: condividete che si debba riaprire il dialogo anche rispetto alle ipotesi vagliate dal Parlamento uscente (ddl n. 2553 Senato), in modo da evitare di aprire pericolose brecce verso la “cultura dello scarto”, specie a danno di disabili e malati cronici, per impegnarsi piuttosto nel trovare le risorse per finanziare le cure palliative, che pur ricomprese nei LEA, sono oggi fruibili solo dal 20% di chi ne ha bisogno? Su queste tematiche voi siete disponibili a partecipare a incontri di lavoro che saranno proposti dalle associazioni aderenti al network Ditelo Sui Tetti?”
Riportiamo volentieri le risposte dei candidati presenti, perché -con l’eccezione di Anna Lisa Nalin (Più Europa), che ha in sintesi proclamato un “diritto a morire” senza aprire ad alcun confronto, si può ben dire che l’obiettivo sia stato davvero raggiunto: il dialogo è stato riaperto!
Infatti, subito Alessia Rota (Partito Democratico), pur difendendo quanto varato dalla Camera, ha offerto ampia disponibilità alla riapertura del dialogo. “Si tratta -ha affermato- di contemperare il diritto alla vita e all’autodeterminazione. Ma, comunque il Parlamento deve recuperare la propria priorità su altre istituzioni. Ed è vero che dobbiamo garantire le cure palliative”.
Anche Davide Bendinelli (Azione-Italia Viva) si è detto assolutamente convinto che la disciplina sul fine-vita debba “scaturire da una grande fase di ascolto”, anticipando con indubbia franchezza la sua posizione personale, dicendo, cioè, di non essere “disposto in coscienza ad approvare una legge sull’eutanasia come è stata posta sinora”.
La posizione della Lega è stata sintetizzata con efficace sintesi da Lara Fadina (Lega): “la vita parte dal concepimento fino alla morte naturale e da questa convinzione derivano tutte le scelte. Per noi l’eutanasia non va legalizzata, ma bisogna investire sulle cure palliative”.
Flavio Tosi (Forza Italia) ha invece condotto i tanti presenti lungo un iter argomentativo di grande interesse, con due premesse di metodo: (1) “il Parlamento non deve lasciare che legiferi la magistratura” e (2) “su questi temi non si deve mai andare a colpi di maggioranza”. Nel merito, ha innanzitutto osservato come “la nostra società stia prendendo una deriva sbagliata, come sta capitando con la banalizzazione dell’aborto”. Per questo, ha aggiunto, non possiamo nasconderci i rischi di una scelta abborracciata sul fine-vita. Infatti, “sull’eutanasia c’è il rischio è di passare un confine molto molto pericoloso come accade in Belgio, dove è stata consentita l’eutanasia per la depressione. Quindi, l’emergenza è semmai quella di aiutare le persone ad affrontare la sofferenza con adeguate cure palliative”.
Per Ciro Maschio (Fratelli d’Italia), infine, la pericolosità antropologica del “testo Bazoli” stava innanzitutto nell’aver voluto “equiparare il diritto alla vita con un diritto alla morte, e ciò ben oltre le indicazioni della consulta”. “Invece, -ha proseguito- dobbiamo difendere il valore assoluto della vita sempre, in qualsiasi circostanza e per questo è una priorità una adeguata estensione della legge 38/2010, come ha peraltro premesso e ribadito la stessa Consulta!”.
State sicuri: non mancheremo di proporre a valore delle elezioni momenti di lavoro e di verifica perché il prossimo Parlamento ponga davvero mano a decisioni per l’uomo. Per l’uomo concreto, tutto intero, che quando soffre attende solamente di essere curato e accompagnato.
La bellezza del dialogo a partire da ideali che appassionano sperimentata a Verona, ci fa allora INVITARE TUTTI A VENIRE AL PROSSIMO SEMINARIO A MILANO, IL 20 SETTEMBRE 2022, ALLE ORE 16 presso lo Starhotels Tourist, Viale Fulvio Testi, 300.
A MILANO, amici carissimi!