I LEGAMI FRA EBREI E CRISTIANI, ALL’ORIGINE DELL’OCCIDENTE, DINANZI ALLA “CROCEFISSIONE BIANCA” Di CHAGALL, AL CENTRO DEL “SEMINARIO-VISITA GUIDATA” PROMOSSO DA “SUI TETTI”. S.E.R. ZUPPI : “UN’OPERA RICCA DI SPERANZA!”

 

Roma, 18 gennaio 2025 – Riflettere a più voci sul senso di valori come la libertà nell’attesa, il pluralismo, il bene comune, dinanzi alla profezia e alla speranza de “La crocifissione bianca”. Questo l’obiettivo di un evento promosso a Roma dal network “Sui tetti” il prossimo lunedì 20 gennaio 2025 alle 16, presso la Sala Refettorio di Palazzo San Macuto, per investigare sulle origini dei legami fra ebrei e cristiani e, dunque, dell’occidente stesso. La conversazione riguarderà la crisi e le ragioni dell’antropologia occidentale e i legami tra ebrei e cristiani, in occasione dell’esibizione della “Crocefissione Bianca”, capolavoro di Marc Chagall, che sarà poi visitato a valle dell’incontro, per ammirare questo singolare dipinto che intuisce il misterioso nesso fra la sofferenza del popolo di Israele e il sacrificio di Cristo.

“E’ necessario reimparare gli ideali della libertà e della centralità della speranza di ciascuna persona, specie nella sua dimensione comunitaria, che accomunano ebrei e cristiani – spiega l’avv. Domenico Menorello, portavoce del forum Ditelo Sui Tetti – al fine di impegnarci in un un lavoro che può divenire il personale contributo alla pace di ciascuno, perché strutturalmente alternativo alla contrapposizione ideologica che nasce dall’odio contro l’altro da sé. Uno sforzo di tipo culturale, quindi, che ci aiuti a giudicare urgenti questioni dell’attualità a partire dalle leve ideali che sono in gioco. Vediamo una straordinaria opportunità di avvicinare questo livello di comprensione nel gesto proposto dal Dicastero per l’Evangelizzazione (Sezione per le questioni fondamentali dell’evangelizzazione nel mondo), in collaborazione con la Fondazione per Roma, che ha organizzato l’esposizione della Crocefissione Bianca di Marc Chagall. Approfittare di quel capolavoro, della speranza che offre a partire dalle tragiche condizioni storiche nelle quali il quadro è stato dipinto, consente di offrire una simbologia straordinaria dei legami più interessanti tra cattolici ed ebrei”.

Di primissimo rilievo i relatori: dopo i saluti istituzionali dell’on.Andrea Orsini, da sempre impegnato nel dialogo con la cultura ebraica e di Ioel Roccas (Vicepresidente Unione Giovani Ebrei d’Italia), svelerà l’opera Suor Maria Gloria Riva (esperta di arte), cui seguiranno gli interventi di Vittorio Robiati Bendaud (Segretario Amicizia Ebraico-Cristiana “CN Martini” di Milano) e Paolo Maria Floris (saggista), introdotti e moderati dall’avv. Domenico Menorello (Network “Ditelo Sui tetti”). Verrà anche letto un indirizzo di saluto di Mons. Matteo Zuppi, presidente della Cei, che ha sottolineato la speranza che trasmette quel capolavoro di Chagall tanto amato da Papa Francesco.

Suor Maria Gloria Riva accanto alla straordinaria passione per l’arte, coltiva lo studio della Sacra Scrittura, con una particolare attenzione all’ebraico biblico e alla tradizione rabbinica. Ha pubblicato diversi libri con la casa editrice san Paolo, tra cui con Fabio Cavallari: Volti e Stupore, uomini feriti dalla bellezza (2008 III ed); Mendicanti di Bellezza (2009). Con Andrea Pamparana: Una suora per amico Ed. Ancora. Membro del Consiglio direttivo per le Mostre del Congresso Eucaristico di Ancona ha pubblicato un libro sui miracoli eucaristici: Tracce del Mistero (LDC, 2011). È stata consulente storica per un film sulla vita di Madre Maria Maddalena dell’Incarnazione di Mauro Campiotti dal titolo: Il Cantico di Maddalena. Collabora con il sito www.culturacattolica.it, e scrive su diverse riviste.

Vittorio Robiati Bendaud, laureato in Filosofia, allievo e collaboratore del Prof. Rav Giuseppe Laras, già Presidente del Tribunale Rabbinico del Centro Nord Italia, è impegnato fattivamente a più livelli nel dialogo ebraico-cristiano, oltre ad attività di docenza e di rappresentanza coordina il Tribunale Rabbinico. Cooordina le attività culturali della Fondazione Maimonide e fa parte del Comitato Scientifico dell’iniziativa “dialoghi a due voci” ed è Segretario del Consiglio direttivo dell’Amicizia ebraico-cristiana di Milano “Carlo Maria Martini”. Da oltre un decennio è attivo nel dialogo interculturale ebraico-cristiano. Autore di numerosi saggi tra cui la “Stella e la mezzaluna” ed. Guerini e associati, vanta inoltre numerose collaborazioni con giornali e riviste culturali tra cui la rivista edita da Vitae e Pensiero, famoso l’articolo scritto con Antonia Arslan “Di armeni, di ebrei e dei loro destini intrecciati”.

Paolo Maria Floris, laureato in Scienze Politiche presso l’Università “La Sapienza” ed in Filosofia presso l’Università “Gregoriana” , è attualmente in pensione dopo aver prestato servizio come Dirigente nella P.A. E’ stato Presidente del Forum delle Famiglie del Lazio. E’ stato consigliere, durante la XVI Legislatura, nello staff del V. Presidente della Camera. E’ stato docente nei Corsi di formazione della Scuola Superiore dell’Amministrazione del Ministero dell’Interno e di varie Università. E’ attualmente membro del Direttivo dell’Assoc.“AnimAzione ETS” (organizzatrice di “LAB.ORA” Corsi di Formazione sulla Dottrina sociale su tutto il territorio nazionale ) e dell’Organo di Amministrazione-Consiglio Direttivo dell’ “Associazione Family Day APS” .
E’ inoltre membro del “Research Group on Social and Political Philosophy” , presso la Pontificia Università Gregoriana. Ha recentemente partecipato alla pubblicazione del volume a cura di Massimo De Angelis “IL NUOVO RIFIUTO DI ISRAELE”. Riflessioni su Ebraismo, Cristianesimo, Islam e l’odio di sé dell’Occidente Belforte Editore.